
Una leggera brezza si è alzata in questo sereno pomeriggio estivo. Adoro Nicolosi e i suoi silenzi, rotti solo da un leggero cinguettino e dal fruscio della persiana. E mi godo questa pace,questo silenzio, quest'aria pulita e fresca, ambiente ideale per dimenticare il solito e infinito - perchè dubito che possa aver fine - problema che affligge me e quasi tutta la mia generazione.
LAVORO.
Il lavoro che DOVREBBE nobilitare l'uomo, che DOVREBBE renderlo un essere completo, che DOVREBBE essere consolatorio quando l'amore non c'è, che DOVREBBE appagarti, renderti felice, che doveva essere il concretizzarsi dei tuoi sogni. Che invece diventa INCUBO, OSSESSIONE, porta persino alla depressione. E nella tua immensa sofferenza trovi chi più fortunato, o più incosciente, o semplicemente arrogante, ti giudica BAMBOCCIONE, FANNULLONE, magari solo perchè abiti al sud e sei il più sfortunato tra gli sfortunati.
Perchè molti non sanno cosa significa l'umiliazione di aver studiato per anni, di aver avuto dei sogni da realizzare e trovarsi in gabbia. confrontarsi con una realtà meschina ed ipocrita che decanta la gioventù, ma poi fa l'interesse dei vecchi.
Parole parole tante parole spese sull'argomento, fino alla nausea, nausea che mi ha pervaso e che non sostengo più.
E allora cari amici, come il Parini, mi dedico al mio "particulare",continuo a lottare, ma con il distacco della maturità, come sempre sopraggiunta troppo presto.
Un amico intelligente mi ha detto che i 30 anni sono una seconda adolescenza, ma molto peggio, perchè nessuno più ti giustifica, ti capisce, la società pretende e non dà nulla.Nel frattempo devi fare i conti con il tuo peggior nemico TE STESSO.
Perchè solo il vero bamboccione continua a vivere sereno anche se a 30 anni non è ancora laureato, sta sulle spalle del papà e usa i suoi soldi. Poi ci siamo noi...che i conti con TE STESSO li facciamo sempre.
"Speriamo che lo passino a 6 ore così potremmo almeno convivere..."
"Ci siamo lasciati, perchè dopo 8 anni non abbiamo la possibilità nè di convivere nè di sposarci...e ci siamo stancati"
"Mi piacerebbe avere un bimbo, sono sposata da tempo...ma come si fa?"
Frasi quotidiane.Tristi e vere.
Divisi tra il dovere e i sentimenti, sentimenti che vanno sempre e comunque messi da parte - dice la stessa società che ti chiama bamboccione e ti vuole accasato con 5 figli -, riviviamo le stesse crisi di 15 anni prima, cerchiamo affannosamente risposte a domande che risposta non ne hanno.
Ho abbandonato da mesi l'inserimento nella "società", per la quale essere laureata in lettere, sposata, disoccupata ergo casalinga, significa essere una perdente.
Non mi sento una perdente, perchè HO DIFFIDATO QUESTA REALTA'. Non mi riconosco in un paese così ostile, ipocrita, doppiogiochista, falso com'è l'Italia e soprattutto la Sicilia oggi. Del mio paese prendo la storia, l'ambiente, gli eroi, ma non la classe politica o dirigente.
Sognare è diventato un incubo, vivo il presente, sperimento ogni giorno modi concreti per uscire da questa situazione, ma è dura e su 10 cose fatte, ne riesce mezza.
Vivere il presente, questo ci è rimasto. Essere felici se oggi hai incontrato un amico o se i tuoi micetti crescono bene.
IO, che ho sperimentato l'infelicità da disoccupazione, pur restando ancora disoccupata, SONO FELICE.
Perchè fin quando sarò su questa Terra, non è detta l'ultima parola.
Potete vincere 100 battaglie, ma per Napoleone ne è bastata una per decadere.
Perchè ho iniziato questo drammatico post con un ARCOBALENO?Provate ad indovinare... :)
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